FERROVIA DEI DUE MARI, ITALIA NOSTRA ASCOLI: “NON ABBASSARE LA GUARDIA ED ESSERE VIGILI”
La Sezione Italia Nostra di Ascoli Piceno: <Sembra che finalmente ci sia una concorde volontà  di percorrere con maggiore convinzione il tortuoso e secolare percorso che mira alla realizzazione della Ferrovia dei Due Mari. Prova ne sia da una parte la decisione di  far effettuare lo Studio di Fattibilità del tratto ferroviario da  Ascoli ad Antrodoco, dall’altra  l’unanime  e convinta  volontà di tutte le forze politiche locali ad impegnarsi per la realizzazione di questa fondamentale infrastruttura,  scelta  confermata ufficialmente dal Sindaco di Ascoli Marco Fioravanti nel corso dell’incontro dedicato alla realizzazione della Macro Regione Adriatica e con la solenne promessa di porre il massimo impegno per il conseguimento di questo prestigioso obiettivo sino a poco tempo fa inimmaginabile.

Ma come si suol dire “l diavolo si nasconde nei dettagli”. E quindi massima deve essere l’attenzione di tutti e la vigilanza per evitare che si possano creare “ad arte” ostacoli insormontabili   che rendano irrealizzabile la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario.
In concreto  bisogna evitare che  gli incaricati della realizzazione delle Studio di Fattibilità indichino un percorso della tratta che preveda un costo enorme  magari proponendo la realizzazione di un numero spropositato di gallerie. Giustificando la scelta con la necessità di assicurare una velocità maggiore.
In realtà, per la Ferrovia dei Due Mari,  non è questa l’esigenza insopprimibile. Si tratta, infatti, di privilegiare un percorso che  per gran parte, anche se con una velocità ridotta, venga, come sostiene giustamente l’esperto Prof.  Gabriele Bariletti “realizzato in modo tale che i costi siano compatibili con i benefici e che il tracciato sia tale da seguire al massimo i profili territoriali, da avere valenza turistica (meno tunnel possibili) e sociale in  modo da servire davvero ai territori attraversati “  consentendo di farli uscire dall’ attuale inaccettabile isolamento, di far scoprire angoli di stupefacente fascino, di permettere un collegamento eco compatibile tra l’Adriatico  e il Tirreno, di consentire un accesso comodo ed ecosostenibile ai due Parchi Nazionali dei Monti della Laga e del Gran Sasso e a quello dei Monti Sibillini, oltre a permettere un fantastico collegamento  ferroviario tra tutte le città d’arte  del Centro Italia: da Sulmona all’Aquila, da Ascoli a Rieti   e Roma, da Foligno a Perugia  sino ad Arezzo e Firenze. Insomma una vera e propria rivoluzione che deve poter essere realizzata con un limitato  impegno finanziario, di gran lunga inferiore a quello imponente necessario per la realizzazione del collegamento ad alta velocità tra Roma e Pescara e al raddoppio della linea ferroviaria  Ancona Roma.
Per la Ferrovia dei Due Mari l’impegno deve essere  minore e quindi massima deve essere l’attenzione e la vigilanza per evitare che si facciano scelte che rendano praticamente  irrealizzabile il nuovo percorso ferroviario.
In concreto bisognerà evitare che si ripeta quanto occorso per la realizzazione della tratta tra Rieti e Passo Corese  quando  in luogo di scegliere le proposte nello studio di fattibilità redatto, su incarico della Regione Lazio , dalla Università Roma TRE, che prevedeva un costo  in perfetta linea con il budget previsto dallo Stato di Euro 350 milioni  di Euro, al netto delle tasse  soli 305 milioni, fu dal Ministro Lunardi  dato incarico per un altro studio di fattibilità a  RFI e per conto di quest’ultima all’Italfer che previde un costo di Euro 792 milioni, del tutto  fuori  dalle previsioni di spesa ritenute accettabili.  E’ da tener presente che come sostenuto da Bariletti “ le prestazioni in termini di tempo di viaggio e di capacità di carico delle due linee sarebbero state del tutto equivalenti, con il tracciato dell’Università lungo soltanto 4 km in più rispetto ai 50 di quello Italfer”.
Il nuovo Assessore della Regione Lazio scelse la proposta  Italfer naturalmente irrealizzabile e quindi non se ne fece più niente.
Bisognerà evitare assolutamente  che per la tratta Ascoli- Antrodoco si ripeta  quanto occorso per la tratta Rieti Passo Corese  e si privilegi invece il tracciato meno costoso, riducendo, come già detto,al minimo la realizzazione di gallerie e prevedendo di seguire , come sostenuto dal Bariletti, i profili territoriali consentendo in questo modo  la realizzazioni di un’opera  Eco Compatibile, utile per  una effettiva uscita dall’isolamentio delle aree interne del Centro Italia e contribuire all’avvio di un processo di rivitalizzazione demografica economica e sociale di queste zone,  studiando contestualmente   la possibilità di treni alimentati ad idrogeno si da contribuire in questo modo  alla riduzione di ogni forma di inquinamento, consentendo di eliminare completamente la produzione   della famigerata anidrite carbonica>.
Quindi un caloroso invito agli amministratori locali a non abbassare la guardia e alle comunità del territorio a seguire la vicenda con la massima vigile  attenzione.
Il Comitato “Un Treno per Roma“

tratto da www.fotospot.it