Amazon, sciopero nazionale. Domani si ferma anche il deposito di Passo Corese
Tutto pronto per il primo sciopero nazionale dei dipendenti italiani di Amazon, che domani, lunedì 22 marzo, dalle 9 alle 14.30, incroceranno le braccia in tutti i centri di distribuzione del Paese, compreso lo stabilimento FCO1 di Passo Corese, per manifestare il malcontento nei confronti della brusca interruzione delle trattative avviate sulla contrattazione di secondo livello dei dipendenti della logistica.

Lo sciopero, nel rispetto delle restrizioni anti-Covid, alla fine vedrà comunque una delegazione dei lavoratori presenziare davanti al centro di via Ternana, senza comunque rischiare di creare situazioni di assembramento. “Il nostro obiettivo è quello di far si che una realtà importante vinca la sfida di restare competitivo, ascoltando al contempo le istanze dei lavoratori e dei loro rappresentanti – spiegano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - faremo tutto il possibile per avviare un percorso che porti a un miglioramento dei ritmi di lavoro dei driver, a una turnazione più rispettosa dei tempi di conciliazione vita-lavoro, e per stabilire una contrattazione sui premi di risultato”. Amazon però ribadisce le sue posizioni: “I nostri dipendenti e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi – ribatte Amazon Italia dal quartier generale di Milano - i dipendenti sono assunti inizialmente al quinto livello del contratto nazionale Trasporti e Logistica, con un salario d’ingresso pari a 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica, e includono un pacchetto di benefit come sconti sul sito amazon.it e l’assicurazione contro gli infortuni. I corrieri sono assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del contratto nazionale, con un salario d’ingresso pari a 1.644 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 300 euro netti mensili come indennità giornaliera. Oltre a salari competitivi, lo scorso anno in due momenti diversi, Amazon ha erogato un bonus a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico e ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l’emergenza sanitaria”.
E ancora, sul fronte dell’emergenza Covid: “Abbiamo introdotto oltre 150 aggiornamenti di processo in tutte le nostre attività – spiega ancora Amazon - e nel 2020 abbiamo investito oltre 11,5 miliardi di dollari in iniziative legate a contrastare la diffusione del Covid-19”. Misure che, a quanto pare, non sono bastate ai dipendenti.
Paolo Giomi 21 marzo 2021