Rieti, a Fara il centrosinistra vira verso un accordo con Il Ponte
Nuova virata nel centrosinistra. Dopo un fine settimana chiuso nel segno di un’imminente federazione tra Pd e Cinque stelle nel nome di Fabrizio Colangeli, oggi cambia tutto di nuovo. La coalizione FaraMerita, più i giorni passano, più diventa evanescente e si fa strada una nuova trattativa del centrosinistra con il Ponte. Dove il Ponte, visti i tempi e il fatto che domani presenterà al pubblico il suo progetto e la sua candidata sindaco, Daniela Simonetti, comanderà il gioco.

I temi
Ai partiti, dal Pd ai Cinque stelle, resterà solo l’opzione di decidere se stare a quelle regole o meno. La prima è la civicità. Entrare ne Il Ponte, a meno che Simonetti e i suoi non cambino idea (cosa impossibile), significa spogliarsi dei simboli e sciogliersi in un movimento che non sarà in alcun modo riferibile ai partiti. Sì alle persone e no ai simboli.
Seconda regola: il sindaco c’è e si chiama Daniela Simonetti. L’accordo con Il Ponte, per i vertici (non locali) del Pd che, sebbene contattati, preferiscono restare dietro le quinte, sembra essere, dopo il naufragio di Fabrizio Colangeli, l’unica via percorribile. Ma a livello locale il prezzo da pagare per il centrosinistra è alto. Se così fosse, pur comparendo con referenti autorevoli dentro a Il Ponte (nel caso del Pd il nome più quotato è Paolo Spaziani), il Pd e gli altri partiti di centrosinistra certificherebbero un dato storico (in negativo): l’assenza di una lista alle amministrative.
Per capirci, a Fara Sabina, fino a 9 anni fa roccaforte rossa, tra le liste in corsa non ci sarebbero quella di Pd, Articolo uno, Sinistra Italiana, Socialisti, Comunisti, ma si evidenzierebbe solo la presenza del centrodestra e dei movimenti civici. Un unicum. Certo, con una buona campagna acquisti, Il Ponte, che finora è riuscito a ritagliarsi un buono spazio, potrebbe guadagnare consensi. Resta un punto interrogativo sulle intenzioni di Danilo Maestri (SceltaLibera).
Aveva lasciato tutti comunicando che non si sarebbe candidato né con FaraMerita né con il Ponte. Alla luce di questi nuovi scenari avrà cambiato idea? O avrà già stretto accordi, come ipotizzano i malpensanti, con una delle due liste di centrodestra? E i grillini? Faranno un passo indietro in favore de Il Ponte o riusciranno nell’impresa (considerate le certificazioni da ottenere) di presentare una lista in solitaria? Per non parlare di Italia Viva che o tirerà a sorte o farà anch’essa una corsa in autonomia.
di Raffaella Di Claudio