Fara Sabina, assessori multati e impegno a devolvere una mensilità in solidarietà: finora niente versamenti ufficiali
Si erano impegnati a devolvere una mensilità del proprio compenso da assessori in beneficenza ma, a oggi, quella promessa verbale non si è ancora tradotta in atti concreti. A meno che non sia avvenuta in segreto. Il 30 aprile, gli assessori Fabio Bertini e Cristina Di Felice e il capogruppo di maggioranza, Chiara Costantini, furono sanzionati con multe da 400 euro per non aver rispettato le norme antiCovid fuori dal Circolo di via Servilia.

La questione era finita in Consiglio comunale, da dove il sindaco di Fara Sabina, - i tre amministratori non sono mai intervenuti sull’accaduto - aveva comunicato l’intenzione di devolvere una mensilità degli assessori alle associazioni del Coc. Una mini punizione per ribadire il sostegno ai volontari.
L'evoluzione
Due mesi e mezzo dopo, però, di quella devoluzione non c’è traccia. Lo ha scoperto Vincenzo Mazzeo di FaraMerita. «Convinto che fosse già cosa fatta - spiega - sono andato in Comune per conoscere le associazioni destinatarie delle somme. Invece, con grande amarezza, ho constatato che, finora, agli uffici non è stata data alcuna indicazione rispetto alla sospensione dell’indennità e al trasferimento della stessa alle associazioni. È stata una grande delusione - ammette Mazzeo. - Una presa in giro nei confronti dei cittadini che, dopo il danno della figuraccia istituzionale, subiscono la beffa di un impegno non rispettato. Non si può governare con retorica e falsità. Sulla gestione della pandemia a Fara - affonda il capogruppo di minoranza - si ricordano solo le sanzioni agli assessori no-mask e i selfie davanti ai drive-in pediatrici. Con il sindaco che invece di riparare agli errori, creando un fondo per le famiglie con l’indennità annuale degli assessori, dimostra di nuovo una guida fallimentare. Chi svolge funzioni pubbliche, secondo la Costituzione, deve farlo con disciplina e onore, ma se pure questo epilogo tradisce quel codice, l’amministrazione si dimostra poco seria».
di Raffaella Di Claudio